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Ivan Graziani - Parla tu Live


Camera mia era meta di pellegrinaggio da parte di tutti i miei amici, e poi amici degli amici e così via, al punto che organizzavo gli ascolti a gruppi, ovvero dalle 15 alle 16 un gruppo di ragazzi, l’ora dopo si alternava un altro gruppo, e così via fino a sera. Tutti lì a girare in dischi, il motivo era semplice: a casa mia il volume si DOVEVA tenere alto, così fra un viaggio nel metal e uno nel rock alla fine giocavo la mia carta; mettevo questo disco sul piatto tenendo ben nascosta la copertina, lasciavo andare la puntina nei pezzi strumentali e nei soli del disco, e puntualmente i miei amici rimanevano basiti, domande come: chi sono questi? Mi sembra di averli già sentiti! Piovevano sicure.
Quando rivelavo loro che si trattava di un chitarrista made In Italy rimanevano sconvolti, la musica Italiana era, ed è, per definizione al 90% spazzatura, quindi rimanevano stupefatti nel constatare che in Italia chitarristi con le palle quadrate esistevano eccome.
Ivan era uno di quei pochi, assoluto menestrello della chitarra, capace di passare dal Rock al melodico in un accordo, attinge dal R&R, sconfina nel Metal e nel Hard Rock per poi ritornare calmissimo alla musica sussurrata, un genio che non ha mai ricevuto il giusto riconoscimento.
Parla Tu è il sogno di Ivan, ovvero registrare un Live, così nel 1982 ecco che il progetto prende vita e diventa realtà, la copertina è disegnata dallo stesso Ivan e per l’occasione risuona la canzone Parla Tu già portata in scena con la sua vecchia band Anonima Sound.
Il disco parte con il granitico riff di Dottor Jekill & Mister Hide, una canzone dura e potente, successivamente la chitarra si apre in un R&R da far tremare i vetri, ed è l’introduzione di Angelina, con un ritmo possente questa canzone diventa un vero inno al Rock N’Roll.
Taglia la testa al Gallo riporta un po’ di calma anche se qui la canzone viene suonata con l’elettrica e non con l’acustica, ma la sua bellezza rimane intatta. A seguire ecco Pigro che qui viene arrangiata in modo leggermente diverso dalla versione studio, roba da 10 e lode.
Voltando il disco ripartiamo con Fuoco Sulla Collina, una delle canzoni preferite da Ivan…e si sente! La chitarra viene suonata in modo perfetto e si rivela una delle migliori esecuzioni di tutta la sua carriera.
Il sesto brano è Lontano dalla Paura un brano contro la caccia, suonato anche questo magistralmente con un basso che cavalca il ritmo in modo impressionante.
Gilberto Attila introduce Isabella Sul Treno con un rullante che simula l’avanzare di un treno, poi la chitarra di Ivan entra in scena soprattutto nella parte finale dove si lascerà andare ad un assolo improvvisato eccezionale, una curiosità: Nel mezzo della canzone Ivan dimentica alcune parole della canzone, Ivan volle comunque inserire questa versione nel Live anche se sicuramente avrebbe potuto rimediare in studio.
Ivan ci introduce le sue “quattro canzonacce” come lui stesso le chiama al microfono, parliamo di una specie di Medley fra Lugano Addio, Paolina e Agnese, quest’ultima riproposta alla perfezione.
E arriviamo alla fine del terzo lato del disco con Motocross, una simpatica canzone che narra la storia di un ragazzo che in sella alla sua nuova moto crede di aver fatto colpo su una giovane ragazza alla festa di paese, una volta fatta salire in sella i due si appartano, ma il ragazzo scoprirà che due complici della ragazza saranno in agguato pronti a picchiarlo e a fregargli il suo prezioso mezzo.
L’ultimo lato del secondo disco è un’incredibile dimostrazione di bravura da parte di tutta la band, Monna Lisa e Digos Boogie vengono fuse insieme e il risultato è un quarto d’ora di Rock allo stato puro!
Assoli da brivido, una doppia cassa da plauso e un basso caricato a molla insieme alle tastiere inkiodano nell’olimpo degli irragiungibili questo capolavoro Live.
Alla fine del disco ritroviamo un omaggio ai fan più fedeli, ovvero il rifacimento di Parla Tu, un brano di inizio carriera di Ivan.
Alla fine del disco si tirano le somme per capire chi era Ivan Graziani e cosa veramente sia il buon Rock all’italiana, non certo quello che ci propinano oggi.
Un grande Chitarrista con il quale ho avuto l’onore di parlare una volta, e anche in quell’occasione non sono riuscito a capire quale fosse il confine fra l’uomo e l’artista, ma forse perché Ivan in fondo era semplicemente un grande uomo/artista.
Il disco è difficilissimo da trovare e sicuramente molto costoso, ma se dovesse mai capitarvi fra le mani, sappiate che vale fino all’ultimo centesimo.

LATO1
Dottor Jeckill & Mister Hyde
Taglia La Testa Al Gallo
Pigro

LATO 2
Fuoco Sulla Collina
Lontano Dalla Paura
Isabella Sul Treno

LATO3
Lugano Addio
Paolina
Agnese
Motocross

LATO4
Monna Lisa/Digos Boogie
Parla Tu (studio)




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