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Pink Floyd - The Wall


Dopo una lunga attesa ed un travagliato lavoro, i Pink Floyd in data 30 Novembre 1979 pubblicano The Wall, l’evento è planetario, un evento che verrà ricordato nella storia del Rock, le radio di tutto il mondo trasmettono a profusione il singolo Another Brick In The Wall.
La copertina del disco, raffigurante un muro, diventa un immagine simbolo, dopo oltre trenta anni il disco vende ancora.
Allora ero piccolo e ricordo che il video di Another Brick In The Wall mi faceva anche paura, ma pochi anni dopo giravo con la mia vespettina e nel Walkman girava fisso in Loop quest’opera.
Chiunque l’abbia ascoltato ai tempi non può che ricordarsi un’atmosfera strana, quasi alienante, una voglia di ascoltarlo fino allo sfinimento.
Tutto è iniziato dai primi concerti iniziali dei Pink Floyd, erano concerti da teatro, il pubblico seguiva in silenzio e ordinatamente seduto, ma poi la band capisce che l’immagine che arriva dal palco deve creare uno stato d’animo allo spettatore, iniziano così i concerti negli stadi conditi da effetti speciali costosissimi per gli anni, d’altronde i Pink Floyd erano conosciuti per la loro musica e non si riconoscevano per un leader come tutte le altre band.
Gli artisti sparivano quasi sommersi da coreografie e luci, ma loro potevano farlo.
Da queste esperienze nel 1978 Waters cominciò a lavorare alla prima versione di The Wall, ma Gilmour non sembrò molto convinto del progetto, quando lo visionò e lo ascoltò la prima volta (in forma ancora non definitiva) lo definì infatti disordinato e caotico, Waters si rimise al lavoro e migliorò ulteriormente la base di questo suo progetto, dopo molte notti insonni The Wall prendeva forma, e non solo come disco sarebbe stata anche un’opera/Show dal vivo e sarebbe diventato anche un Film, anche i produttori dovettero ammettere che questa volta Waters stava partorendo qualcosa che avrebbe cambiato la musica per sempre.
I Pink Floyd cominciarono le registrazioni del disco, le loro partiture venivano registrate separatamente ma Wright a causa della sua pigrizia rimase talmente indietro con il suo lavoro da compromettere l’uscita del disco, fu deciso che a causa di questo comportamento. Wright sarebbe stato allontanato dal gruppo, e le parti mancanti delle sue tastiere furono sostituite da parti orchestrali.
Wright però ottenne la clausola di poter suonare il The Wall negli Show dal vivo, infatti il grande pubblico non si accorgerà della modifica apportata alla band, mentre sul disco i nomi di Wright e Mason non apparvero appunto per la loro mancata partecipazione.
Il progetto The Wall all’inizio doveva comparire come triplo LP ma all’ultimo momento fu deciso di tagliare alcune canzoni e di pubblicarlo come doppio,(forse per ovvie ragioni commerciali) quest’operazione fu decisa quando il disco era già andato in stampa e questo comportò alcuni errori sulla copertina, riportando canzoni che non erano presenti e sbagliando la sequenza dei brani.
Nel tempo conoscendo Waters arriviamo molto facilmente a individuare i mattonmi che compongono The Wall: il loro compagno Syd Barrett che non reggendo il cambiamento di vita da persona normale e Rockstar si perderà per strada, inoltre Waters è orfano di guerra e quindi verrà cresciuto da sua madre che a causa della perdita del marito sarà una madre troppo apprensiva e soffocante.
Waters inoltre frequentò un tipo di scuola che in quegli anni era molto frustrante, con professori a fare da padre/padroni, e non dobbiamo dimenticare il rapporto con il pubblico che a Waters non piaceva, infatti rimase molto legato ai vecchi concerti da seguire in ordine e silenzio, mentre non sopportava l’idea delle persone che si presentavano negli stadi con il solo scopo di fare confusione, bere birra o drogarsi, in alcuni casi arrivò anche ad aggredire alcuni di questi “fans” che lui non riteneva tali.
The Wall è un’opera che ognuno può sentirsi libero di interpretare, anche se ha una sua storia, all’interno delle 4 parti (il disco infatti esce su un doppio LP) si possono trovare svariate chiavi di lettura, che per stessa intenzione del gruppo riportano alla mente risvolti della nostra vita passata presente e futura.
Nel 1990 Waters verrà chiamato in Germania per riproporre dal vivo The Wall in seguito alla caduta storica del muro, dove con alcuni ospiti metterà in scena un grande show.
In definitiva è vero che The Wall è un’opera di Waters, ma è con l’ispirazione di Gilmour che il disco viene arricchito di tre canzoni che a mio avviso sono fra le migliori dell’intera opera; Run Like Hell, Young Lust e Comfortably Numd, quest’ultima senza dubbio la perla dorata di tutto il disco.
Inoltre Gilmour sarà la voce in alcuni pezzi e la sua chitarra rimarrà inimitabile nei suoni e nelle atmosfere.
Oggigiorno sono numerosi i libri con i testi e l’analisi del The Wall, ma quello che consiglio di fare è di ascoltarselo e magari di dare un’occhiata anche al Film, chissà magari anche dentro di voi cambierà per sempre qualcosa dopo aver fatto un viaggio in questa straordinaria opera.

 





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