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Michael Kiske & Amanda Somerville


Michael Kiske non ha certo bisogno di presentazioni, tutti lo ricordano come ex vocalist degli Helloween che abbandona dopo alcune divergenze con la band, da allora Michael Kiske non ha avuto una vera e propria carriera da solista, ma visto che viene giustamente riconosciuto come fra le migliori voci del Metal, e per molti LA migliore voce, il nostro Michael ha partecipato a numerose collaborazioni con band come i Gamma Ray per esempio dove ritrova il suo ex compagno e amico Kai Hansen. Amanda Somerville sicuramente meno conosciuta di Kiske ha alle spalle numerose collaborazioni con band Metal e Melodic, da qui l’idea ingegnosa di un progetto di Marketing/Commerciale, ovvero quella di mettere insieme queste due voci per un primo disco di debutto ufficiale della coppia.
Questo esperimento sarà riuscito? Continuate a leggere per scoprirlo.
La risposta e Ni.
L’album è valido e il connubio fra le due voci è indiscutibile ma il lavoro secondo me non riesce a decollare in pieno, personalmente penso che ascoltare Kiske di nuovo su un campo Metal non può che fare felici, e stessa cosa dicasi per la Somerville, ma è proprio qui il problema, nonostante il disco sia pieno di tocchi di classe non posso che valutare la limitata possibilità di sbizzarrirsi da parte di entrambi.
Le due voci stanno lì sull’orlo a fare il loro ben lavoro intendiamoci, ma poi alla fine non decollano mai! e questo finisce per castrare le indiscutibili doti dei due cantanti, credetemi però, questo disco regala un sound di ottimi livelli che farà la felicità di molti fans vecchi e nuovi.
All’interno della confezione si trova anche un DVD con i videoclip Silence e If I Had A Wish e un piccolo Making Of delle riprese, comunque alla fine diciamo una mezz’ora di contenuti.
L’apertura del disco è Nothing Left To Say e non si poteva chiedere di aprire in modo migliore, a seguire la ballad (potente) Silence, arrangiata con orchestra e ottimi cori, If I Had A Wish il pezzo più tirato dell’album e fa salire la nostalgia per il buon vecchio Metal Melodico, un potente riff introduce il pezzo, apre la strada Kiske e a seguire entra Amanda e la canzone prende il volo, un potente solo contribuisce a lasciare l’impronta di questo pezzo, che sono sicuro, riascolterete spesso.
Song numero quattro Arise, una partenza scandita introduce un pezzo Metal dal sapore classico che grazie ad un poderoso ritornello si lascia gustare fino alla fine, End Of The Road entra in modo orchestrale, le due voci saranno chiamate a trasmettere un po’ di malinconia per far risaltare il sound di questa canzone, come al solito un ottimo solo condisce il tutto ed il risultato è spettacolare.
A metà disco troviamo Don’t Walk Away, la voce di Kiske sembra svegliarsi, ma è solo un illusione, il disco è stato concepito con l’obiettivo di mantenere un “equilibrio” fra le due voci, quindi Kiske rientra subito in carreggiata ed è un peccato, perché soprattutto in questa song si nota come una maggiore libertà avrebbe portato il lavoro su altri livelli.
A Thousand Suns è praticamente di Amanda visto che Michael si limita a stare nell’ombra, Rain rimette in scena un ritornello ruffiano e a questo punto posso affermare che nonostante le song siano di ottima qualità il lavoro è scivolato un po’ verso la linearità.
Niente da dire su One Night Burning dove la Somerville esce di nuovo vincente dall’interpretazione di questa ballad corposa e convincente ma Devil In Her Heat e Second Chance nonostante l’ottimo lavoro, oramai ci appaiono come ripetitive, l’ultima song pretende di chiudere il disco alla vecchia maniera, ovvero un sound pesante e tagliente ma che purtroppo poco ha a che fare con quanto ascoltato fino ad adesso, in conclusione posso dire che il disco è un buon prodotto e rimane su ottimi livelli, ma come già detto non si sbilancia mai dalla sua linearità, insomma studiato a tavolino e ben riprodotto ci mancherebbe altro! Ma manca sicuramente di passione.

 



 


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