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Stryper - To hell with the Devil


Questa band ha avuto nel suo passato molti pregiudizi da affrontare, si affacciano nel settore dell’Heavy Metal presentandosi come portatori di messaggi di pace, niente diavoli e messaggi satanici nei testi, niente mostri sulle cover dei loro dischi, niente Drug Sex and R&R, ma solo la parola del signore.
I candidi ragazzi prendono il loro nome direttamente dalla bibbia, vicino al logo Stryper infatti fa bella mostra la scritta Isaiah 53:5 come chiaro riferimento.

Michael Sweet alla voce
Oz Fox alla chitarra
Robert Sweet alla batteria
Timothy Gaines al basso

Ecco i nomi dei ragazzi che fondano questa “band religiosa”, le canzoni parlano di Dio, della pace, dell’amore, le riviste del settore non sanno come catalogarli e le domande dei curiosi cominciarono a essere pubblicate: Può l’Heavy Metal parlare di pace? E’ solo un’abile mossa commerciale? Come faranno a far salire la febbre nei loro concerti?

La risposta arriva direttamente dai dischi e dai concerti di questi formidabili ragazzi.
To Hell With The Devil arriva nel 1986, il singolo The Way tratto dall’album, invade i Juke Box americani ed Europei, e anche se la band aveva già pubblicato due album prima di questo (fra l’altro entrambi bellissimi) è con questo che concquistano il successo e attirano l’attenzione su di se.
Dal vivo saranno spontanei ed energici, riusciranno a far pregare il pubblico, lanceranno direttamente le bibbie dal palco e saranno portatori di messaggi di pace, e non importa se tutto questo sembra un po’ surreale, il pubblico sta al gioco, li segue e comincia a capire il loro punto di vista. Il Look che adotteranno sarà un po’ futuristico, i loro vestiti saranno sempre gialli e neri, così come l’intero palco e la scenografia, nelle copertine si mostreranno come degli esseri dalla strana personalità e a volte ci sembreranno davvero degli angeli del Rock mandati dal signore.
To Hell With The Devil è sicuramente uno dei loro lavori più riusciti, nonostante il suono sia più morbido dei dischi precedenti la band affonda tutta la sua energia nei solchi, ed è il Rock.
Il disco si apre con Abyss che come evoca il titolo crea pochi secondi di atmosfera prima di passare al primo vero pezzo del disco: To Hell With The Devil, dalle prime note capiamo subito che questa band ha un vantaggio su tutte le altre band del settore: Michael Sweet, voce del gruppo vanta una vocalità strabiliante, e un’inaudita tecnica e potenza vocale.
Accarezza note impensabili come se niente fosse e non si risparmia minimamente in nessuna delle song, questo disco vale la pena solo per ascoltare la classe di questo cantante, che in seguito seguirà anche una carriera da solista.
Ma torniamo al disco, la song si chiude con un acuto da far tremare i vetri, e questo diventerà un marchio di fabbrica per la band, molte song infatti verranno chiuse in modo potente dai vocalizzi di Michael che porterà le sue corde vocali alle stelle.
Calling On You, la seconda traccia, è una bellissima canzone che diventerà anche un videoclip (da vedere assolutamente), si prosegue con Free molto bella e vigorosa, segue Honestly, una mielosa lenta riuscita in pieno, a mio avviso forse la più bella ballad dell’Heavy Metal di quegli anni.
Il primo lato si chiude con The Way, e qui gli Stryper iniziano a fare sul serio, Michael si lancia in acuti impensabili, mentre Oz Fox ricama una ritmica e un assolo da brivido, la band ha cambiato marcia ed è evidente che questi ragazzi ci sanno fare di brutto!
Passiamo al lato B che si apre con Sing Along Song, un pezzo che mette in evidenza tutta la classe della band lasciando un ritornello che dal vivo farà felici i fans, inoltre il lavoro dei cori svolto dalla band è di alto livello, passiamo a Holding On che ci tiene sulla strada del classico Metal americano, come al solito cori da sottolineare.
Rockin the World è l’ottava traccia del disco, molto aggressiva e restiamo nel puro stile Stryper, riff vorticosi, ritornelli da gridare a squarciagola e la voce di Michael che vola come al solito. 
All of Me è la penultima traccia del disco, abbiamo laseconda ballad, molto bella ma il livello di Honestly rimarrà irragiungibile nel tempo.
Chiude l’opera la potente More Than a Man, il pezzo più tirato del disco insieme a The Way.
Un ottimo disco che porterà fortuna alla band, To Hell With The Devil verrà coverizzata da molte band in tutto il mondo, e molti cantanti prenderanno spunto da Michael per il suo particolare e potente modo di cantare.

 

 

 

 

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